La prima testimonianza dell’esistenza del convento francescano risale al 1230. Il complesso, originariamente in stile romanico, è stato più volte rimaneggiato. Le forme romaniche sono rimaste nella facciata della chiesa che conserva intatto il portale litico simile a quello della vicina chiesa parrocchiale. Il chiostro originario pressoché cadente, agli inizi del 1900, fu in gran parte demolito per far posto ad una sala teatro. Oggi di esso restano due lati su cui afferiscono la sagrestia e l’antica sala capitolare.
Il campanile poggia le sue fondazioni direttamente sulla scarpata delle mura: la sua particolare forma ottagonale e la sua posizione fanno ipotizzare che sia stato realizzato su un preesistente torrione delle mura scomparso dopo l’ampliamento delle mura cittadine.
Maiolati sorge su una collina a 412 metri sul livello del mare. Come gli altri castelli che fiancheggiano la media valle dell’Esino è di origine medioevale. Nel sec. XIII Maiolati e la Villa di Talliano, ubicata a metà della collina che scende verso l’Esino, erano due piccoli centri posti a breve distanza uno dall’altro. Per la sua posizione, Maiolati, ben presto si trasformò in castrum, ebbe cioè un sistema difensivo e già dalle prime decadi del Duecento fece parte del Contado di Jesi fino al suo scioglimento avvenuto nel 1808. La Villa di Talliano, come tante altre “ville” della Vallesina, era sorta dopo il Mille come ampliamento di una curtis, cioè un complesso di possedimenti fondiari frazionati e dispersi, un’unità patrimoniale e aziendale che, appartenendo al vescovo di Jesi, fu contesa dalla città nel 1262 acquisendone tutti i diritti. Poco lontano sorgeva la chiesa di San Sisto di Talliano con l’adiacente monastero. Con tutta probabilità chiesa e monastero furono fondati da monaci provenienti dalla vicina abbazia di S. Elena sull’Esino, ad essa infatti appartenevano nel 1199. Nel 1305 chiesa e monastero subirono gravi danni ad opera dei fabrianesi in guerra con Jesi. In luogo dell’antico monastero sorge ora la chiesetta di S. Sisto ricostruita verosimilmente nel sec. XVIII-XIX. Nella zona sono stati ritrovati manufatti d’epoca neolitica e d’epoca romana come del resto analoghi reperti d’età romana sono stati rinvenuti in contrada Massarella ad est di Maiolati. L’intera dorsale tra il VII e il IX secolo venne a trovarsi nel mezzo della fascia confinaria tra il Ducato longobardo di Spoleto-Camerino e la Pentapoli bizantina: molti dei dominus loci poi assurti a capo dei borghi fortificati e quindi dei castelli sono di estrazione longobarda.
Itinerario storico – culturale (visita al castello di Scisciano e Maiolati Spontini), spirituale (l’abbazia di Santa Maria alle Moie, di San Sisto e delle chiese rurali di Santa Liberata e San Pietro), ambientale (l’intero percorso è accompagnato dall’elemento acqua e dalla flora e fauna che caratterizza questo ambiente), paesaggistico (durante la visita sarà possibile gustare il tipico paesaggio campestre marchigiano, con vigneti ed oliveti).
Km 21 totali. Percorso a piedi (3h a/r) o in auto (1h a/r).
Difficoltà: facile. Strada per lo più asfaltata, con brevi tratti di carrareccia.
Tragitto:
Partenza dall’Abbazia di Santa Maria alle Moie (uscita Moie della superstrada statale 76) proseguimento per San Sisto, Scisciano e Maiolati Spontini.
Abbazia di Santa Maria alle Moie
Abbazia di San Sisto
Ponte di Scisciano e Mulino Marcelletti
Scisciano
Maiolati Spontini
Prima di scendere, percorrendo la strada “Boccolina” da Maiolati verso Moie, svoltare in fondo San Pietro, per visitare la piccola chiesa rurale di San Pietro.