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l toponimo, da Sisianum o Aesianum, farebbe supporre un antico insediamento romano o una derivazione “prediale” cioè proprietà fondiarie della medesima epoca. Scisciano è ricordato nel 1199 già come castrum la cui metà apparteneva alla non lontana abbazia di S. Elena sull’Esino che aveva diritto anche sulla chiesa di S. Fabiano (cui successivamente si aggiunse anche il nome di S. Sebastiano); sorgeva questa fuori del castello, fu abbandonata nel corso del Settecento e ridotta a casa di civile abitazione. L’attuale chiesa parrocchiale dedicata a S. Rocco, protettore contro la pe-ste, dentro il castello, fu ediḀcata verso la metà del Cinquecento, restaurata nel 1788.
Nel corso del Duecento entrò a far parte del Contado di Jesi conservando la Ḁsionomia di castello monastico soggetto alla potente abbazia di S.Elena sul piano religioso e civile per tutto il secolo XIV. Questa particolare si-tuazione derivava dall’amichevole rapporto esistente tra l’abbazia ed il Comune di Jesi. Era il più piccolo castello del Contado per estensione territoriale ed abitanti, tenuto come gli altri a fare omaggio alla Città di Jesi del Pallio il 4 maggio, festa di S. Floriano. Durante le vicende napoleoniche fu prima nel Dipartimento del Musone (1798) poi in quello del Metauro. “Appodiato” a Maiolati dal 1808, con un proprio sindaco o rappresentante Ḁno all’unità d’Italia, ne ha seguito e ne segue come frazione le sorti amministrative.Del piccolo castello, dalla forma quasi circolare, si conserva oggi la parte meridionale a semianello che insiste sulla scarpata delle mura antiche, con l’allora unica porta di accesso ad arco gotico sormontato da altro arcogotico cieco.