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Data | domenica 15 marzo 2015 |
Orario | 17:00 |
Luogo | sala delle Associazioni |
Indirizzo | Cupramontana |
CUPRAMONTANA
Vietato calpestare le donne
Un tema che riguarda le donne (e non solo l'8 marzo)
a Cupramontana c/o la sala delle Associazioni, alle ore 17,00
Vietato calpestare le donne
Storia e storie & musica
Ideato e diretto da MariaRosa Milani Pellizzoli
ingresso libero
Un percorso fatto di Storia, Storie e Musica per non dimenticare i molti volti e le molte anime delle donne ed il loro difficile cammino nell’arco dei secoli per arrivare ad un presente non ancora privo di ostacoli.
Con la partecipazione di: ANNA RICCI, DANIELA SANTELLI, BIANCA MARIA TORELLI Assistente alla Regia e Audio: MARCO PEZZOLI
Agli Intervenuti sarà dato in omaggio: Il Libro di Poesie e Racconti "Pensieri in forma di Rosa" di MariaRosa Milani-Pezzoli
INGRESSO LIBERO INFO: 0731-786855 www.accademiadelsarmento.com
Femminicidio, una parola nuova per un crimine antico che riguarda tutte le forme di discriminazione e violenza in grado di annullare la donna psicologicamente, socialmente e fisicamente fino ad arrivare all’omicidio. Troppo spesso, nei casi di femminicidio si parla di relazioni o storie d’amore turbolente e appassionate finite male. Quello che, invece, è assolutamente certo è che la parola “amore” dovrebbe essere messa da parte in questi drammatici casi. L’amore è decisamente il grande assente in queste storie; poiché l'ossessione, il controllo, la persecuzione, la violenza e il delitto non sono mai e poi mai amore. In questo nostro mondo che crediamo così progredito, in una società che sembra promettere tutto, la barbarie è ancora tragicamente presente. Perché tanta violenza, cosa fare? Il femminicidio non si può risolvere solo con le manette e leggi più severe, anche se manette e leggi più severe servono...servono. Tuttavia, per cambiare verament e è necessario cambiare e sradicare un modello culturale e rimuovere stereotipi duri a morire. C’è ancora molto da fare per promuovere la formazione e l’informazione ed insegnare un nuovo concetto di integrità della persona, che esiga rispetto verso la libertà dell’altro. Le famiglie, la scuola e le istituzioni non devono e non possono stancarsi mai di educare all’affettività, al rispetto delle diversità e al superamento degli stereotipi di genere. Non abbiamo più tempo, come dice lo slogan: Se non ora, quando! Tutta una mentalità di secoli dovrebbe essere messa sottosopra e l’intera società dovrebbe essere riorganizzata a cominciare da ciascuno di noi; poiché non è più possibile rimanere indifferenti o rifugiarci dietro un banale “non mi riguarda”. La violenza ci riguarda tutti, essa è uno specchio deforme con il quale siamo chiamati a confrontarci.